Se non posso ancora definirmi una brava cuoca, di sicuro non sono e non sarò mai una brava fotografa... Quella che sembra una massa informe in un piatto non è altro che una fetta di arrosto accavallata su un'altra, ben cosparsa ed irrorata di quel buon sughetto che era rimasto nella pentola.
Ma veniamo alla ricetta, un'altra delle buone creazioni di Gianfranco, eletto mio unico maestro già da tempo! Riporto la ricetta paro-paro, visto che non ci sono modifiche da fare, è perfetto così..
Ingredienti:
1 pezzo di manzo di circa 1,5 kg (io ho usato del cappello del prete)
80 gr di pancetta
15 albicocche secche
6 cipolline
6 cucchiai di aceto balsamico
1 costa di sedano
1 carota
brodo vegetale q.b.
burro
olio evo
sale e pepe qb
Procedimento:
Tritare la pancetta con 3 albicocche fino a renderle quasi una crema. Inceidere la carne con un coltello appuntito con tagli profondi e insaporire con il trito. Io che sono pigra, per fare prima l'ho aperto a libro e spalmato con il composto. Legare la carne e infarinarla. In una casseruola capiente sciogliere il burro con l'olio, unire la carne e farla rosolare bene su tutti i lati girandola senza bucarla. Unire le verdure a pezzi grossolani e le albicocche rimaste, insaporire con sale e pepe e bagnare con un pò di brodo. Coprire la pentola, e portare a cottura lentamente, a fuoco dolce, rigirando la carne un paio di volte e bagnandola spesso con il fondo di cottura. Al termine togliere la carne e avvolgerla nell'alluminio, nel frattempo far ridurre il fondo, aggiungere l'aceto, e far ridurre nuovamente. Servire la carne a fette con il "pocio" ben ristretto. BUONISSIMO!!!
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